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Immagine del redattoreMassimo Chessa

Anomalie coronariche congenite, un pericolo silenzioso per i giovani atleti

Qualche giorno fa è stata pubblicata un intervista sulla Gazzetta dello Sport che riporto qui considerando l'importanza dell'argomento

Si tratta di patologie rare ma potenzialmente pericolose che possono colpire anche gli atleti più giovani

a cura di Anna Castiglioni

Le anomalie coronariche congenite sono patologie rare ma estremamente insidiose. Ne parliamo con il professor Massimo Chessa, Direttore del Centro di Cardiologia Pediatrica e del Congenito Adulto dell’IRCCS Policlinico San Donato, che ci spiega come diagnosticare e trattare queste anomalie, potenzialmente responsabili di morte improvvisa nei giovani atleti.

Professore, quali sono le anomalie coronariche congenite più pericolose? 

"Le anomalie coronariche congenite sono varie e possono riguardare l’origine, il decorso o la terminazione del decorso; le più note anche al pubblico sono le anomalie dell’origine anche conosciute con l’acronimo inglese AAOCA (Anomalous Aortic Origin of a Coronary Artery); si configura la malformazione quando una delle arterie coronarie si origina dal seno coronarico sbagliato. Normalmente, la coronaria destra nasce dal seno coronarico destro e la sinistra da quello sinistro, ma in queste patologie le arterie possono invertire la loro origine e seguire un percorso anomalo attraverso il muscolo cardiaco. Questo aumenta il rischio di ischemia miocardica e, nei casi più gravi, di morte improvvisa. Le anomalie della coronaria sinistra sono più rare (coinvolgono lo 0,03% della popolazione), ma rappresentano un rischio maggiore di eventi fatali, soprattutto durante sforzi intensi. Al contrario, quelle della coronaria destra, più frequenti (circa lo 0,23% della popolazione), comportano un rischio inferiore di ischemia, con una probabilità di mortalità che varia dal 2 al 10%".

Perché l’attenzione su queste patologie è cresciuta negli ultimi anni? 

"Negli ultimi anni si è osservato un aumento dell’attenzione su queste patologie, soprattutto in seguito a episodi di morte improvvisa tra giovani atleti. Fino a poco tempo fa, si riteneva che solo le forme gravi, come l’origine anomala della coronaria sinistra, richiedessero un intervento chirurgico. Oggi, grazie a una maggiore conoscenza sia della fisiopatologia sia della storia naturale, sappiamo che anche le forme considerate benigne possono diventare pericolose con il passare degli anni, specialmente se la coronaria acquisisce nel suo decorso anomalo, un decorso intramurale, cioè dentro il muscolo".

Come avviene la diagnosi e quali sono le opzioni di trattamento? 

"La diagnosi di queste anomalie è complessa e spesso non viene effettuata nelle normali visite medico-sportive. In molti casi, la patologia è asintomatica nel 60% dei pazienti. La diagnosi può essere sospettata con un ecocardiogramma color Doppler, ma la tecnica da sola non è sufficiente e non adeguatamente sensibile per diradare ogni dubbio; la conferma definitiva richiede esami più approfonditi come la coro-TC o la risonanza magnetica. In età pediatrica, la diagnosi può essere più difficile a causa della necessità di sedazione per eseguire gli esami con precisione. Il trattamento varia in base al tipo di anomalia. Per esempio, l’origine anomala della coronaria sinistra dal seno coronarico destro richiede spesso un intervento chirurgico per prevenire ischemie o episodi più gravi. Per altre forme, la decisione deve essere presa caso per caso, considerando i rischi individuali e le condizioni cliniche".


Prof Massimo Chessa



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